Cilento Coast: San Mauro

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Il territorio del comune di San Mauro Cilento presenta caratteristiche diverse man mano che dalla costa si risale verso le colline, grazie ad un millenario modello di sviluppo agricolo introdotto dai frati benedettini.
L’agricoltura collinare costituisce ancora oggi la base dell’economia: l’olio d’oliva, il vino, la lavorazione dei fichi, i frutteti, gli orti, i semenzai.
I vari nuclei abitati sono arroccati sul fianco o sul dorsale di una collina e presentano elementi comuni: le abitazioni addossate l’una all’altra e contornate da orti, i muri in pietra calcarea, i tetti costruiti con coppi di terracotta, qualche torre campanile, i palazzi gentilizi con cortile, pozzo, forno e cantina.
Di centro abitato con nome “Santo Mauro” si parla già in un documento del 1092.
Sulla collina della Sala sorge una cappella rurale detta anche di Fiumicello, centro abitato del XII secolo.
La vallata del fiume Camarano incontra il colle di Quarrata, sito del più antico villaggio di San Mauro: la prima notizia risale al 774, anno del privilegio di Arechi, che suddivideva il territorio in condomas.
Nel quartiere nobile di Aria dei santi, si trova ‘U Palazzo che fu la residenza dell’ultimo erede al trono di Costantinopoli, Ruggero Paleologo Porfirogenito, figlio di Tommaso, fratello dell’imperatore Costantino XI, che vi dimorò a partire dal 1441 e fino alla sua morte.
Alla caduta della città nel 1453, viveva già a San Mauro Cilento a garanzia di un trattato col re di Napoli, Alfonso V.
Molti dignitari greci lo raggiunsero e qui fondarono una comunità greca che si riconobbe inizialmente nell’antica chiesa di Santa Sofia e successivamente eressero una chiesa intitolata allo Spirito Santo.
Lo spazio espositivo del "Museo e dell’Archivio e Biblioteca per la Storia socio-religiosa del Cilento Antico" si colloca all’interno di una struttura seicentesca e raccoglie reperti della storia economica, culturale, artisitica, religiosa e popolare del paese.
La cappella del Carmine, un tempo convento carmelitano, rappresenta con ogni probabilità il centro originario di San Mauro Cilento per la presenza di una grotta scavata nella roccia che volge a Levante, sede, un tempo, di una cella o, forse, di un piccolo cenobio basiliano.
Dal paese è possibile raggiungere, attraverso il percorso naturalistico dei fiori gentili e dei boschi di castagno, la vetta del monte della Stella (m. 1131): “Petilia”, nella leggenda; “Cilento”, nell’antichità.
Vi sorse un borgo fortificato in seguito alle incursioni dei barbari nel V-VI secolo che costrinsero gli abitanti della fascia costiera tra Velia e Paestum a rifugiarsi in luoghi montani.
Costoro utilizzarono come difesa naturale gli enormi blocchi di arenaria che il popol chiama li Mòrge e che come mura circondano la vetta da sud-ovest a nord-est.
Tra il VII e l’VIII secolo, caduto in mano ai Longobardi, divenne sede di Gastaldato (circoscrizione militare e amministrativa) col nome di Lucania.
Sulla sommità della montagna svetta la cappella intitolata alla Madonna della Stella, già presente nel 1187 col titolo di “Santa Maria di Cilento”.